Arte con la bocca: Luca Bucchi artista di Abilityart

Come può nascere arte dipinta con la bocca

Intervista a Luca Bucchi, artista di Abilityart che dipinge con la bocca.

Luca, secondo te chi si può definire un artista? 

E’ doveroso da parte mia fare una distinzione tra pittore ed artista. L’artista è colui che ha delle doti riconosciute universalmente, che usa un “linguaggio” comprensibile, senza specifiche conoscenze, come ad esempio la Pietà di Michelangelo, piuttosto che gli affreschi della Cappella Sistina o la Gioconda di Leonardo, opere immense di fronte alle quali chiunque non può che rimanere affascinato, stesso vale per un’opera letteraria, teatrale o fotografica. Il pittore è invece colui che tenta, attraverso il colore, la forma, o semplicemente la linea, di esprimere, nel migliore dei casi, una propria visione della vita, delle emozioni o semplicemente della realtà. Ecco io mi sento di appartenere più a questa seconda categoria, quindi ben lontano dal sentirmi artista

Come è nata l'idea di provare a disegnare e a dipingere? artista luca bucchi

Ero certamente un bambino curioso, curiosità che mi spingeva ad essere molto irrequieto, con l’interesse per i lavori manuali e perché no anche artistici, tanto da spingere i miei compagni di classe a chiedermi (spesso) di fare il lavoro per educazione artistica al posto loro. Sin dalle scuole elementari ho sempre mostrato interesse e predisposizione per le materie artistiche, tanto che gli stessi insegnanti consigliavano ai miei genitori di spingermi a coltivare queste mie doti. Fu per questo motivo che scelsi, come studi superiori, l’istituto d’arte prima e l’Accademia di Belle Arti dopo. Purtroppo non riuscii a laurearmi presso l’Accademia ma divenni comunque Maestro d’Arte con specializzazione proprio in pittura. Dopo l’incidente che mi rese tetraplegico scoprii la VDMFK che, credendo in me e nelle mie doti, mi conferì una borsa di studio.  

Che persona eri prima di iniziare a dipingere?

Diciamo che ero molto simile all’uomo che sono ora, certamente molto curioso, pignolo (senza esagerare), caparbio ( non testardo), generoso, insomma tutte caratteristiche che, mi auguro, un giorno possano trasparire dalle mie opere.  

Hai un aneddoto legato all'associazione o ai tuoi colleghi artisti che ti porti nel cuore?

Ho due aneddoti  significativi nel mio percorso in Associazione. Il primo, quello che forse è la chiave di volta nel mio percorso come pittore, è l’incontro a Roma con Eros e Giusi Bonamini, quando vennero a trovarmi a casa per conoscermi e farmi un piccolo esamino, presumo fosse una prassi allora. Ricordo come se fosse ieri l’emozione o, forse più correttamente, il terrore che provai nel trovarmi di fronte a quello che, tutt’oggi, giudico uno degli artisti Italiani più importanti degli ultimi trent’anni. Non ricordo esattamente come andò quell’esamino, ma visto dove sono oggi, forse non andò poi così male, di certo però non dimenticherò mai quell'emozione. 

Un altro episodio, o forse meglio dire periodo, che ricordo con orgoglio è il mio primo viaggio con l’associazione. Fu a Madrid, per la verità stavo fisicamente malissimo, tanto che, dopo un paio di giorni chiesi a Giovanni Iachelli (nostro stimatissimo editore) se poteva organizzare il mio rientro a Roma. Per fortuna il medico al seguito dell’Associazione, capendo il problema, mi diede dei farmaci che mi permisero di rimanere e di svolgere in tranquillità tutto il Workshop concludendo in bellezza quella mia prima esperienza all’estero con la VDMFK.     

Se dovessi esprimere una preferenza: in che periodo artistico avresti voluto vivere e perché?

Mi sarebbe molto piaciuto vivere tra l’ottocento e i primi del novecento. Premesso che mi sento molto vicino al movimento surrealista, la curiosità per quel secolo e mezzo deriva dal forte fermento politico/culturale che sprigionano le opere “partorite” in quel periodo. Anche il distacco dalle committenze, che raramente mostravano la realtà, rende quel periodo artisticamente molto interessante. 

Cosa rappresentano quelle "figure umane" che spesso appaiono nei tuoi dipinti?

Le figure umane, dette da me “antropomorfe” raffigurano “attori” in una scena, che evoca sempre un mio pensiero, una mia esperienza o una visione. 

Fuori dalla tela c'è un artista, ma soprattutto una persona: in che modo sei cresciuto/a grazie all’arte? arte con la bocca luca bucchi

Questa forse è una delle domande più difficili. Indubbiamente l’arte mi ha riempito cuore e mente, e con altrettanta certezza affermo che senza l’arte, qualsiasi essa sia, l’essere umano è più povero. Dire se le mie opere hanno contribuito a farmi crescere onestamente non saprei, ma quantomeno mi hanno aiutato a “spostare” le emozioni, talvolta molto forti, dall’anima alla tela, un po come nel “Il ritratto di Dorian Gray “ in cui l'opera invecchia al posto dell’autore. Nel mio caso l’opera cattura e trattiene tutte le emozioni troppo forti.  

Il mondo dell'arte è considerato un interesse di nicchia, credi sia giusto? Cosa faresti per renderlo più alla portata di tutti?

L’arte negli ultimi decenni ha assunto una valenza diversa e spesso troppo commerciale: le gallerie, i critici d’arte tendono a spingere sull’incomprensibilità delle opere, che appunto le rendono di nicchia, solo a scopo meramente speculativo. Un'opera d'arte non è quasi mai bella, e credo che non sia nemmeno interesse dell’artista creare un’opera bella, semmai l’interesse è quello di creare un’opera significativa, ma questo è possibile solo se il linguaggio è universale. Un’opera alla portata di tutti lo è se il suo dire può essere compreso, oggi come ieri. Un’opera di Michelangelo Merisi non ha bisogno di elaborate spiegazioni per dare un’emozione, un’opera di Basqiat, se non si conosce il suo percorso, la sua vita, risulterà difficilmente comprensibile al profano. Quindi per rendere fruibile un'opera la si dovrebbe concepire come Saint Exupéry concepì Il piccolo Principe, pieno di significato ma semplice da leggere. 

Cosa pensi dell'arte digitale? Può essere considerata arte appunto?

Argomento controverso questo dell’arte digitale, premesso che un processo creativo è sempre alla base di un’opera, sia essa digitale che organica, personalmente non condivido le scorciatoie. Mi occupo di digitale da almeno trent’anni, conosco praticamente tutti i software 2D e 3D, quindi a me farebbe molto comodo poter lavorare solo in forma digitale per realizzare le mie opere, mi stancherei molto meno, ma ritengo andrebbe perso tutto quel percorso magico che è alla base di un dipinto fisico. Inoltre per ottenere un'opera tangibile da un’opera digitale occorrerà sempre il passaggio attraverso una stampante, cosa che non si verifica con un dipinto tradizionale, il quale è subito fruibile e trasmette il calore che solo un originale può dare.  

Quali sono i tuoi interessi oltre la pittura?

Oltre la pittura e l’arte in generale amo molto gli aerei, mi piace fare modellismo quando ho tempo (poco in verità), faccio sport e per la precisione pratico il biliardo.

Sappiamo che stai per sposarti e ti facciamo tantissimi auguri! Come hai conosciuto la donna della tua vita?

Io e Valentina ci siamo conosciuti attraverso i social, in particolare un sito in cui la maggior parte degli iscritti sono persone che, a causa di vite frenetiche, non riescono a frequentare e conoscere persone nuove.  

Quale è stato o quali sono stati i momenti più importanti della tua vita? artista con la bocca luca bucchi

I momenti che io reputo importanti sono sempre legati a dei cambiamenti. Quello più significativo è stato, senza dubbio, l’incidente che mi ha reso tetraplegico quando ero appena un ragazzo. Chiaramente questo evento ha condizionato tutto il resto della mia vita ed anche le scelte che ho fatto. Altri momenti che per la loro drammaticità hanno cambiato il mio essere uomo, sono i lutti familiari subiti. Ritrovarsi solo, senza più il supporto di un familiare, ha fatto vacillare tutte le mie sicurezze, e quell’oceano in cui navigavo, d’un tratto è diventato buio, mosso, quasi senza approdi.

Un momento altrettanto importante è legato all’Associazione, quando accolse la mia richiesta di farne parte, allora come semplice borsista. Fu così che iniziò un nuovo capitolo professionale che, in una persona diversamente abile, non è affatto scontato.

Che rapporto hai con i social? Hai qualche profilo attivo?

Non ho un rapporto negativo, credo siano utili se usati con giudizio. Ho un profilo Facebook sul quale sono ragionevolmente presente e uno Instagram, ma praticamente inutilizzato.

Secondo te chiunque può iniziare a dipingere o il talento è una variabile imprescindibile?

La mia esperienza personale mi ha sempre portato a dire che chiunque può imparare a dipingere, serve solo metodo, applicazione e costanza. Altro argomento è il talento, questo elemento non lo può insegnare nessuno, è una dote che si ha in dono, chi lo possiede deve solo sperare di scoprirlo. 

Domande rapide: colore preferito? Artista preferito? Genere musicale? Film preferito?

Colore preferito: Amaranto (come il basco della Folgore), artista preferito Magritte, genere musicale: pop anni 80, film preferito: a parte tutti i film di Totò, Le ali della libertà.

 

Luca Bucchi è presente sul nostro sito con moltissime opere che puoi trovare qui.

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